Malik e la Forza di una Comunità

La Storia di Malik

Nella comunità di Ngor-Virage, c’è una storia che merita di essere raccontata. È la storia di Malik, un ragazzo di 17 anni che, come tanti altri bambini e ragazzi della sua età, ha dovuto affrontare difficoltà enormi, ben più grandi di quelle che un adolescente dovrebbe mai conoscere.

La sua storia è fatta di perdita, isolamento, e di un sistema che spesso non aiuta i più vulnerabili. Ma è anche una storia di speranza, resilienza e del potere trasformativo della comunità.

Maimouna studia con Janghi, ma Maimouna è una Sorella preoccupata

È stata Maimouna, la sorella minore di Malik, a portare la sua situazione alla nostra attenzione. Maimouna era già sostenuta da Janghi, grazie al nostro programma “Scuola per tutti” che aggiunge al supporto scolastico anche le spese di trasporto e il pranzo per i bambini che devono affrontare lunghi tragitti per andare a scuola.

“Mio fratello maggiore sta male”, ci diceva preoccupata.

“Anche lui, come me, deve spostarsi lontano da casa per andare a scuola, ma non ha nessun sostegno. Si sveglia prestissimo per fare il tragitto a piedi e non ha niente per pranzo. Sta soffrendo molto e non sorride più. Potete aiutarlo?“.

Malik viveva con il padre, un uomo violento, dopo che i suoi genitori si erano separati. La madre, che non poteva ospitare tutti i figli nella sua piccola stanza, aveva preso con sé solo Maimouna e i più piccoli. Malik, invece, era rimasto con il padre, subendo quotidianamente la sua violenza. Quando la situazione è diventata insostenibile, Malik ha lasciato la casa paterna per andare a vivere con un fratello maggiore in una baracca a Ngor. La vita, però, non è diventata più facile. Anzi, le difficoltà si sono moltiplicate.

Un Ragazzo Chiuso in Se Stesso

Quando Malik è venuto a trovarci per la prima volta, era un ragazzo chiuso, con lo sguardo basso e il viso serio. Non c’era traccia di quel ragazzo sorridente che un tempo vinceva premi a scuola. Portava con sé quei premi, come per ricordare a se stesso chi era stato prima che tutto crollasse. Ma anche quando abbiamo guardato i suoi premi e ci siamo congratulati con lui, il suo viso è rimasto impassibile.

Malik ci ha raccontato di non andare più bene a scuola, ma ha espresso il desiderio di tornare ad essere il bravo studente di una volta. Malik non ha voluto raccontare dei maltrattamenti subiti dal padre, né ha voluto che ne parlassimo.

Sapevamo di dover procedere con delicatezza.

(Per motivi di Privacy, la foto a sinistra non è di Malik ma di un’altro bambino sostenuto da Janghi).

Il Lavoro di Janghi

Da quel primo incontro, il lavoro di Janghi è stato intenso e complesso. Abbiamo iniziato sostenendo Malik per il resto dell’anno scolastico, coprendo le spese di trasporto e pranzo, e cercando di dargli stabilità. Ma le difficoltà non sono finite.

Suo fratello è stato ingiustamente imprigionato, lasciando Malik nuovamente solo e senza un tetto. Ha iniziato a dormire sulla spiaggia di un’altro quartiere più sicuro, vicino alla moschea, lontano da casa e ancora più lontano dalla scuola.

In quel periodo, Malik era abbattuto, senza speranza. Alla fine dell’anno scolastico, è stato bocciato e ha deciso di cambiare scuola, sentendosi completamente incompreso. Siamo riusciti a iscriverlo in un’altro istituto Partner di Janghi – la stessa scuola frequentata da sua sorella, dove ha ricominciato a frequentare le lezioni. Ma anche lì, un altro ostacolo si è presentato: il problema dell’estratto di nascita. Il direttore della scuola ha scoperto che i loro documenti erano falsi e ha minacciato di non iscriverli per l’anno successivo, essendo un anno di esame di stato.

L’Ostacolo dei Documenti e la Nascita di un Sorriso

La questione dei documenti ha portato con sé nuove sfide. I documenti falsi erano stati ottenuti dal padre di Malik, che si è rifiutato di collaborare per ottenere quelli validi. Janghi è intervenuta, cercando di mediare con il padre, ma senza successo. Alla fine, grazie all‘intervento del direttore di una scuola Partner di Janghi e di un giudice del Tribunale, siamo riusciti a ottenere l’autorizzazione per registrare i ragazzi. Tuttavia, per confermare le date di nascita, abbiamo dovuto recuperare i certificati di parto dall’ospedale, un compito che ha richiesto l’intervento e molto impegno di uno nostri volontari attivi in loco.

Finalmente, a due mesi dall’esame di stato, Malik e sua sorella hanno ottenuto i loro estratti di nascita. Per avere il diploma con il nuovo cognome, hanno dovuto rifare l’esame di 5° elementare.

Ma da quel momento, qualcosa è cambiato in Malik. Ha iniziato a parlare di più, a prendere iniziativa, e soprattutto, a sorridere. Quando è venuto a dirci che aveva superato l’esame, lo ha fatto con un sorriso che non avevamo mai visto prima.

La giornata più bella è stata quella dell’albero, il 3 agosto 2024.

Malik ha voluto partecipare e si è dato da fare tantissimo per piantare alberi e aiutare i più piccoli a farlo. L’abbiamo visto sorridere tante volte quel giorno.

E quella sera stessa, ci ha detto che voleva diventare membro di Janghi, per poter aiutare altri bambini come lui a cambiare la loro vita.

LLa Forza di Una Comunità

La storia di Malik è un esempio potente di come l’intervento di una comunità possa fare la differenza nella vita di un ragazzo.

Janghi non è solo un’organizzazione che fornisce sostegno economico; è una comunità che si impegna a cambiare le vite dei bambini e dei ragazzi, lavorando insieme a loro e alle loro famiglie.

Il percorso di Malik è stato lungo e difficile, ma oggi possiamo dire che ha ritrovato la voglia di crescere. E questo è il risultato di un impegno collettivo, di una comunità che ha creduto in lui e non ha mai smesso di lottare per il suo futuro, della sua sorellina in primis. Oltre alla forza stesso di Malik, che ha scelto di essere attore del proprio destino.

Malik ora è pronto più della sua parte, a restituire ciò che ha ricevuto, e a essere un esempio per altri ragazzi come lui. E questa, per noi di Janghi, è la vittoria più grande.