Ma cos’ha Mamadou? Sono preoccupata.
Lo trovo seduto su una grossa pietra davanti alla porta del mio giardino.
Non è entrato come gli altri a giocare.
Sta fermo, serio li ad aspettarmi. Mamadou è cambiato.
Mi rendo conto che sono gia parecchie settimane che non lo vedevo. Gli chiedo come sta e senza alzare lo sguardo mi dice serissimo “wau” (“si” in wolof – senegalese, la lingua con cui comunichiamo). Faccio altre domande per capire meglio e solo il “wau” si ripete, sempre con lo sguardo fisso per terra. Mi spavento e guardo con aria interrogativa sua zia che vende frutta e arachidi su un tavolino fatto con pezzi di legno e cartoni di ricupero accanto alla mia porta d’ingresso: “ma cos’ha Mamadou?”.
Sono preoccupata. Non riesco a tirare fuori nessun altra parola dalla bocca di Mamadou, un bambino di forse 11 anni, un tempo così allegro e sveglio. Allora gli dico di portarmi da suo padre.
Perché Mamadou non va a scuola?
Vado col padre al Comune e mi dicono che l’unica possibilità è di fare la pratica di riconoscimeto tardivo al Tribunale. Ma ci vogliono testimoni e molto tempo. Siamo scoraggiati.
Janghi pagherà le spese e ci aiuterà per le pratiche burocratiche. Mamadou grida finalmente alla mamma “domani vado a scuola”!
Allora vado alla scuola pubblica di Ngor. Thierno viene con me.
Incontriamo il vicedirettore che sembra colpito dall’interesse del bambino e dal mio impegno. Mi dice che conosce qualcuno che puo aiutare il padre a fare le pratiche in tempi ragionevoli e con una data di nascita compatibile con l’iscrizione a scuola, ed è certo che con una modica somma per coprire le spese, lo farà. Quindi lui può accettare il bambino a scuola. Pago l’iscrizione come Janghi e mi porto garante che il papà contatterà il tizio per le pratiche al tribunale e che compreremo il materiale scolastico richiesto.
Allora il Direttore mi dice, “inutile perdere ancora tempo, domani mattina il bambino potrà presentarsi alla classe di prima elementare”. Mi presenta un maestro per fare fare al bambino lezioni pomeridiane di recupero dei primi 4 mesi di scuola persi.
Finalmente Mamadou sorride.
Mi da la mano e mi tira veloce per arrivare presto dalla mamma e appena la vede da lontano seduta sul bordo della strada a vendere arachidi le grida: “domani vado a scuola!!”